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Non si è fatta mancare neanche la sorpresona finale la giornata numero quindici dell'Eccellenza regionale. A San Giorgio infatti è caduta dopo tre mesi quasi perfetti la capolista Virtus Bolzano trafitta dalla rete in pieno recupero del serbo Grujic; una sconfitta che ha stoppato la corsa solitaria dei biancoverdi ed ha consentito l'aggancio in vetta del Bozner uscito a sua volta con solo un punticino dal match casalingo col Comano, chiuso senza gol.
Dunque il titolo d'inverno è finito in comproprietà fra le cuginette bolzanine che possono festeggiare anche se in realtà l'occasione sarebbe da catalogare fra quelle perdute visto che dietro di loro ben quattro delle sei inseguitrici hanno pareggiato. Se il tentativo di fuga è saltato, si è allungata comunque la fila e i valori si sono meglio definiti con una graduatoria spezzata in due: le prime otto, a prevalenza trentina, sono ora tutte ricomprese in otto punti; le ultime otto, a netta maggioranza altoatesina, sono schiuacciate in sette punti. Fra i due gruppi un buco di cinque punti, gap che potrebbe ridursi di qualcosa nel prossimo fine settimana quando verrà giocato il recupero fra San Giorgio e Benacense.
TITOLO D'INVERNO: PLATONICO MA... BENAUGURANTE
Viene definito giustamente platonico il primo posto alla pausa d'inverno: è notorio infatti che i cinquanta giorni di stop agonistico che il campionato regionale si concede ogni anno, uniti ai possibili interventi sugli organici permessi dalla finestra suppletiva di mercato e dagli svincoli, possono sconvolgere i valori e dar vita nell'anno nuovo ad un torneo ben diverso da quello del girone ascendente.
Tuttavia la statistica declama che circa due volte su tre chi gira in testa la boa di metà strada si conferma primo anche a fine corsa: nelle 33 edizioni dell'Eccellenza fin qui completate tale coincidenza si è verificata 20 volte, col cento per cento di percentuale negli ultimi cinque anni. Quindi Virtus Bolzano e/o Bozner possono sorridere anche se la stessa statistica regala un'ulteriore chicca, stavolta di segno contrario: nei cinque precedenti di titolo ex-aequo, in ben tre occasioni a vincere fu poi una terza formazione: nel 2000/01 furono campioni d'inverno Arco e Bolzano ma il campionato lo conquistò il Rovereto, tre anni dopo Benacense e Comano virarono in vetta a dicembre però a maggio toccò all'Arco esultare, infine nel 2009/10 Fersina e Maia Alta condivisero il sogno di metà strada e poi vennero infilate dal Trento.
LEVICO E MORI S.S. INSEGUONO CONVINTE
Sono numeri quelli appena citati che danno conforto soprattutto a due compagini fra le inseguitici del tandem bolzanino: si tratta di Levico Terme e Mori S.Stefano, le uniche che non fanno mistero di ambire presto a tardi al ritorno in D. I gialloblù del lago accusano sei punti di distacco, maturati principalmente nelle prime tre giornate di gara quando tutto girò storto; l'avvento al timone di Manfioletti è coinciso però con una serie di dodici risultati utili (sei vittorie e sei pareggi) che hanno mantenuto in quota la squadra, ora consapevole che si giocherà il futuro negli scontri diretti previsti già nelle prime due domeniche del ritorno.
Un punto di ritardo in meno, cinque, paga invece il Mori di Colpo che gioca un po' a nascondere le ambizioni ma non è affatto rassegnato ad un ruolo di puro prestigio: non a caso gira voce che voglia potenziare ulteriormente il reparto avanzato con l'ingaggio di Lorenzo Moscatelli, attualmente all'Alense. Per ora si tratta di rumors di mercato non ufficiali: dovessero concretizzarsi non ci sarebbe più dubbio sulla bontà delle intenzioni lagarine.
CODA: LE NEOPROMOSSE ARRANCANO
Dopo un'andata in sofferenza più o meno marcata, sono in otto le candidate a doversi sudare la riconferma: esattamente quelle ricomprese dai 17 punti del San Paolo in giù. Proprio i bassoatesini e la Benacense sono le meglio posizionate e probabilmente pure le meglio atterzzate. Sotto di loro due sorprese in negativo, cioè San Giorgio e Parcines che hanno "toppato" alla grande se si guarda al rendimento delle stagioni più recenti. Male anche il Brixen che non ha mai acquisito un briciolo di continuità chiudendo senza neppure una vittoria in casa. Le restanti in sofferenza sono le tre che l'anno passato militavano in altre categorie, cioè il Lavis che non ha ancora digerito la traumatica retrocessione dalla D e le due neopromosse Valle Aurina e Gherdeina crollate non appena esauriti gli entusiasmi delle debuttanti.
COPPE, FESTE E.. RIPARTENZA
Osteggiata da tanti eppur mai cancellata, la pausa invernale durerà 49 giorni. Inutile ricordare che la nostra è l'unica regione a fermarsi così a lungo, come se le Alpi e il freddo non esistessero nel restante nord dell'Italia! Tantè, dopo Natale e se proprio dopo Capodanno l'attività ripartirà a suon di allenamenti ed amichevoli, attendendo pazientemente il 25 gennaio data fissata per l'avvio del ritorno.
Nel frattempo non vanno dimenticati i quattro impegni ancora da assolvere: il già citato recupero fra San Giorgio e Benacense previsto per domenica 14 a Brunico alle 14,30, la finale di Coppa Italia trentina del sabato 13 al Briamasco alle 14,30 fra Levico e Comano Fiavè, la finale di Coppa Italia bolzanina domenica 14 alle 14,30 al Druso fra Bozner e Virtus, e infine nel week end successivo la finale regionale tra le due vincenti provinciali.