La Fersina fa la D, il Trento rischia di sparire

La Fersina è in serie D, il Mezzocorona quasi. Alla fine, dopo mille peripezie e altrettanti cambi di direzione, la società giallonera ha sciolto le riserve, presentando la domanda di iscrizione alla serie D. Una decisione giunta in extremis, quando pareva ormai certo che la Fersina ripartisse dalla Seconda Categoria. Alla fine, invece, ha prevalso la linea di salvaguardia del patrimonio giocatori: così facendo infatti la Fersina non perderà i giocatori tesserati e, per quanto riguarda la serie D, la squadra sarà allestita con un budget assai limitato. Questione allenatore? La prima scelta è ovviamente Cortese ma il tecnico bolzanino, giustamente, chiede garanzie. I pezzi migliori si sono accasati altrove e del gruppo storico, di fatto, è rimasto il solo Matteo Bazzanella, l'unico ad essere ancor vincolato con la società. Tanti giovani verranno promossi in prima squadra ma, a questo punto, sarà necessario pescare fuori regione quei 5/6 elementi che possano garantire una certa solidità ed esperienza alla squadra. Le alternative? Improta, Orsini e Rizzola, lo scorso anno tecnico della juniores.
Il Mezzocorona, che intanto ha annunciato i primi acquisti, è in attesa di conoscere il proprio futuro ma quasi certamente, viste le numerose società in difficoltà sia in Lega Pro che in serie D, la squadra rotaliana verrà ripescata tra i dilettanti. La domanda di ripescaggio è stata presentata regolarmente e, stando a quanto riportato da alcuni siti nazionali, i rotaliani dovrebbero trovarsi nelle primissime posizioni della graduatoria. A fine luglio arriverà l'ufficialità.
E il Trento? Se possibile la situazione è sempre più buia. Il Calcio Trento 1921, di fatto, non esiste più. Non c'è più un presidente (Moser si è dimesso), non c'è un allenatore, non ci sono giocatori (i 24 di proprietà sono stati pignorati dall'Ufficiale Giudiziario), non c'è più un settore giovanile (la maggior parte dei ragazzi si è accasata in altre società). La proprietà sembra ormai aver gettato la spugna: impossibile portare avanti una società ricoperta di debiti e inseguita dai creditori. A proposito: dopo CalcioGroup pare che negli ultimi giorni altre due aziende private (della città, una dovrebbe essere un albergo) siano passate dalle parole ai fatti, rivolgendosi al Tribunale per recuperare i propri soldi. Ma non è tutto. Nei giorni scorsi la stampa locale ha riportato le notizie che il Trento non avrebbe presentato domanda in Comune per ricevere i contributi relativi alla passata stagione (i termini scadevano il 30 maggio) e non avrebbe neppure presentato domanda ad Asis (società pubblica nei confronti della quale vanta parecchi debiti) per richiedere la disponibilità dei campi dove allenarsi e giocare le proprie partite ufficiali (i termini scadevano il 30 giugno).
Quale futuro può avere una società che versa in questo stato? Senza scordare che l'Ufficiale Giudiziario ha pignorato i cartellini dei 24 giocatori di proprietà e che eventuali nuovi acquisti o nuovi giocatori tesserati sarebbero quasi certamente immediatamente pignorati a loro volta.
E i tifosi che ne pensano? Ormai anche loro non ne possono più di questa situazione e sono i primi ad augurarsi che questo Trento metta fine alla propria agonia, per ripartire, magari tra un anno (con il marchio Trento e i colori gialloblù), con una società sana, pulita e credibile. Il Trento è solo e il 19 luglio, giorno in cui scadranno i termini per iscriversi all'Eccellenza, potrebbe sparire dal panorama calcistico regionale. Anche perchè, un'eventuale iscrizione in extremis, dovrebbe comunque possedere tutti i requisiti obbligatori richiesti dalla Figc, tra i quali, come si legge sul Comunicato Ufficiale, la disponibilità di un impianto di gioco omologato (ma la richiesta non è stata presentata nei termini stabiliti) e l’inesistenza di situazioni debitorie nei confronti di Enti federali, società e tesserati...