De Paola furioso: «Partita penosa. E mi girano...»

Al termine del successo con il Sant’Angelo l’allenatore del Trento Luciano De Paola è giustamente rabbuiato a causa dell’affare Loiacono, il giocatore schierato nella vittoria contro il Pont’Isola non era in regola con il tesseramento e questo potrebbe costare agli aquilotti uno 0 a 3 a tavolino e, forse, anche dei punti di penalizzazione. Normale quindi che De Paola abbia poca voglia di parlare della vittoria contro il sant’Angelo: «Oggi è stata una partita penosa ma non era facile, prima della partita eravamo a ridere e scherzare poi è arrivata questa notizia di Loiacono. Questa è una squadra che è dall’inizio dell’anno che prende schiaffi, è normale che a livello mentale sia cambiato qualcosa. Almeno oggi sono arrivati i tre punti e ce li teniamo, adesso vediamo se riusciamo a risolvere questo problema, siamo nelle mani di Bizzozero». De Paola poi, pur senza nominarlo, prende di mira il ragioner Claudio Dondi, ossia il dirigente colpevole dell’errato tesseramento e che sembra aver già rassegnato le dimissioni: «In una società di calcio ognuno deve saper fare il proprio compito: dall’allenatore, al presidente al segretario che deve conosceree le carte federali e questo secondo me non è successo e ci fa girare i cosiddetti a tutti noi».
A De Paola fa poi eco il patron Daniele Bizzozero che dà la sua versione dei fatti: «Venerdì a mezzogiorno ho sistemato la parte economica con il giocatore poi ho passato a chi di dovere la fase del tesseramento che mi ha confermato che non c’erano problemi per tesserare Loiacono ma questa persona non ha accertato la cosa più importante ossia controllare lo status del giocatore. Io – prosegue Bizzozero – oggi ho chiamato in federazione a Roma e in  tre minuti mi hanno spiegato la situazione, non ci voleva così tanto quindi si poteva fare. Loiacono  - spiega Bizzozero - non era a fine contratto ma l’aveva risolto consensualmente ad agosto, perciò poteva essere tesserato entro il 31 dicembre, non come Diana e De Zerbi il cui contratto era terminato e quindi tesserabili fino al 31 marzo».

(interviste a cura di Francesco Tonini)