Il Maia Alta spegne le illazioni e saluta: la D è ormai sua
Le inattese cadute di Parcines e Virtus Bolzano aprono la strada alla promozione dei meranesi. Stegona matematicamente giù
Stop alle malignità: l'Eccellenza non è una gara a "ciapanò" e il Maia Alta, capolista da mesi, ha pieno titolo e gran desiderio di sbarcare in serie D. È questo l'assunto che esce dalla decima di ritorno, una giornata che avrebbe potuto/dovuto rimescolare le carte e restituire incertezza alla lotta di vertice e che invece ha praticamente consegnato campionato e promozione al team guidato da Toccoli.

Alle sue spalle ci si attendeva resistenza ad oltranza da parte della rivelazione Parcines e soprattutto della Virtus Bolzano che, imbattuta e lanciata, aveva rosicchiato punti su punti alla prima della classe. Ebbene alla vigilia del confronto diretto, atto che doveva sancire il fatale avvicinamento, è successo che il Maia Alta abbia disintegrato il Rovereto e le due inseguitrici si siano arrese al cospetto di squadre della parte medio-bassa della classifica.
Così il vantaggio dei biancazzurri di Merano è risalito a 9 e 10 punti con cinque sole partite da giocare, un margine che chiude la porta ad ogni ribaltone e manda in soffitta tanti cattivi pensieri sulla loro effettiva volontà di vittoria.
Assodato che il salto di categoria non spaventa chi l'ha cercato e meritato per tutta la stagione, le attenzioni si spostano sulla corsa alla piazza d'onore (e relativi spareggi nazionali) che in tre punti ricomprende altrettante formazioni, col Levico Terme ultimo arrivato ma ora non ultimo favorito. La condizione dell'undici di Agostini è infatti smagliante come dimostrano le tre affermazioni consecutive e le tre reti rifilate domenica al Bozner: uno stato di grazia che promette di protrarre l'incertezza sino a metà maggio anche perché non sono rimasti scontri diretti aperti e la volata con Parcines e Virtus sarà giocata tutta a distanza.
Ricchissima di faccia a faccia nei quali i punti peseranno il doppio è invece la battaglia per la salvezza: sono ben 15 quelli in calendario da qui alla fine. Il turno di domenica ha confermato che a parte lo Stegona, ora condannato anche dalla matematica, non esistono squadre dimesse o, peggio, rassegnate. Il Comano Fiavé che era e rimane ancora penultimo è forse la compagine più in palla e coi dieci punti incamerati in quattro gare è rientrato in gruppo promettendo di non fermare la sua poderosa risalita. Anche il Brixen s'è svegliato d'improvviso tanto da infliggere alla Virtus Bolzano la prima sconfitta del 2025, e lo stesso ha saputo fare il Mori col Parcines. Allunghi che hanno ingarbugliato sempre più la situazione al punto che a galleggiare fra quota 29 e quota 35 sono in otto e nessuna può permettersi distrazioni. La linea salvezza si è alzata e se negli ultimi tre anni i 34 punti hanno sempre garantito la permanenza in categoria, stavolta ce ne vorrà almeno qualcuno di più per restare tranquilli.
Per chiudere va segnalato come il portiere della Virtus Bolzano Pircher abbia incassato gol dal brissinese Manuel Wachtler, fermando dunque la sua sequenza di imbattibilità a 549 minuti. La striscia più lunga in essere diventa così quella di Singh, numero uno del Comano Fiavé, salito a 327 minuti.