Maia Alta in frenata: qualcosa di diverso dal calo fisiologico?
La capolista mostra l'affanno e, mentre riaffiora l'ombra del "ciapanò", risale minacciosa la Virtus Bolzano
E se d'improvviso la capolista Maia Alta, leader solitaria e indisturbata da cinque mesi cominciasse a perdere terreno e venisse ripresa? Fantaeccellenza o ipotesi plausibile? Il solo immaginarlo risulta strano se si considera che a fine andata i meranesi avevano quattro punti di margine sulla seconda, il Parcines, diventati poi sette, otto, undici, addirittura tredici ad inizio marzo sulla Virtus Bolzano tornata per un attimo in piazza d'onore.

Poi però è successo qualcosa di imprevedibile e, mentre il Parcines infilava tre successi portandosi a casa 9 punti, e la Virtus nelle stesse tre giornate ne conquistava sette, il Maia perdeva dallo Stegona ultimo della fila, impattava col Comano Fiavè penultimo e riperdeva dal San Paolo. Morale della favola: Maia Alta 50, Parcines 44, Virtus Bz 43, con sei gare da giocare e lo scontro diretto Virtus Bz-Maia Alta del 6 aprile che diviene più che mai fondamentale nell'economia del torneo.
Non sarebbe la prima volta che una regina d'Eccellenza cala di brutto in dirittura d'arrivo, magari intimorita dalla prospettiva realistica di un salto di categoria che significa mutare contesto, assetto, organico e soprattutto bilancio, con tutti i rischi del caso. Chi conosce il calcio nostrano non avrà certo dimenticato le frenatine (o frenatone) che investirono a suo tempo San Martino, Comano Fiavè, Brixen, Bozner, Termeno, San Paolo tanto per fare dei nomi, irresistibili per tre quarti di campionato e ridimensionatesi di colpo a primavera. Le recenti esperienze di Mori e Lavis, salite in D fra festeggiamenti e speranze e ricacciate indietro dopo mesi di sconfitte e delusioni, non possono lasciare indifferenti. Recitare da protagonisti piace a tutti, ma se questo deve comportare un successivo balzo nel vuoto con lo sfondo di una stagione-calvario, anche no.
Non sappiamo se questo retropensiero abbia fatto capolino in seno al team meranese: qualsiasi pronunciamento ufficiale di questi mesi va in direzione assolutamente opposta. Resta il fatto che nel breve volgere di poche settimane il vantaggio di Toccoli & C. si è dimezzato e non tutti sono così convinti che sia dovuto ad un'ordinaria flessione di rendimento, o a quel "braccino" di origine tennistica che spesso giunge a minare le certezze del vincitore annunciato man mano che il traguardo si avvicina.
Sei giornate possono essere tante o poche: serviranno per chiarire se questi sono solo maligni sottintesi o se davvero sia partito quello che un opinionista delle nostre tivù a suo tempo definì, con felice parallelo, il "ciapanò" dell'Eccellenza. Scenario che peraltro introdurrebbe un altro quesito: chi al posto del Maia Alta? C'è davvero qualcuno che smania per scipparle in volata l'accesso alla serie D? Il Parcines attuale seconda forza? Mah, difficile pensarlo considerandone la storia, la dislocazione geografica e la struttura societaria. La Virtus Bolzano? Beh, beh, qui l'ipotesi si fa senza dubbio più credibile trattandosi di una fresca retrocessa dalla D con tradizione, assetto, organizzazione, disponibilità e ambizioni che calzano a pennello. E c'è pure la coincidenza dell'anniversario, l'ottantesimo dalla fondazione.
E quindi?
Quindi scopriremo a breve il peso dei pochi o tanti punti di vantaggio residui, e dei cattivi pensieri scaturiti in un ordinario commento al campionato. Basta aspettare...