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Eccellenza

Il Campionato visto dagli allenatori: Orsini

Protagonista della decima puntata della nostra rubrica è Beppe Orsini, allenatore dell’Albiano, squadra che al termine del girone d’andata si trova al decimo posto della classifica. Al suo esordio in questa categoria il mister si ritiene soddisfatto di questa prima metà di stagione, anche se avrebbe preferito metter da parte qualche punto in più.

Come giudica il vostro campionato
«Per noi l’importante è essere rimasti in una zona abbastanza tranquilla della classifica, lontano dal rischio della retrocessione. La mia squadra è giovane, con un’età media attorno ai 22-23 anni, ed è stata completamente rinnovata a inizio campionato. Credo che ci siano ottime prospettive per il futuro. Sono convinto, però, che il girone di ritorno sarà ancora più combattuto. Le squadre sono molto vicine come punteggio e non potremmo permetterci distrazioni».

Chi vincerà il campionato?
«Sicuramente il Bolzano, che è già in testa alla classifica. Al momento, non vedo altre squadre che possano aspirare a passare in serie D. Forse il Merano, che ha un’ottima rosa di giocatori ed una buona organizzazione alle spalle. Ma, non conoscendo bene la loro situazione, non posso dire se questo salto di categoria rientri nei loro programmi. La serie D, infatti, è un passo importante, che deve essere programmato bene. È un campionato quasi professionistico, dove i giocatori si allenano tutta la settimana e praticano questo sport per professione. E poi c’è il discorso economico da non sottovalutare. In serie D ci sono più trasferte e si debbono "ingaggiare" giocatori anche da fuori regione. È indispensabile, quindi, per una società che vuole giocare in questa categoria, avere una certa solidità economica».

Il miracolo Mezzocorona può insegnare qualcosa alle altre società regionali?
«Credo che i gialloverdi abbiano già dimostrato con i risultati la buona organizzazione che hanno alle spalle. È il frutto di un buon lavoro fatto negli anni scorsi, con soluzione di continuità sia per quanto riguarda le persone, i giocatori e i programmi. Al contrario, invece, credo che il Trento, stia pagando le conseguenze di una gestione non ottimale e dei troppi cambi di dirigenza. Sono cose che non fanno di certo bene alla squadra».

Ci indichi i migliori giocatori del campionato...
«Ci sono tanti ragazzi che fanno la differenza. Tra i portieri, per esempio, mi piace Antino del Merano, che è assai esperto, poi anche Enrico Rossi del Merano, oppure il nostro Girardi che è molto esperto. Non voglio dimenticare Enea Remondini, che è sempre una certezza in fatto di gol, anche se la sua prima metà di stagione è stata sfortunata. Citerei anche Nicola Donati, centrocampista della Benacense e il collega brasiliano, l’attaccante De Souza».

E tra i giovani?
«Tra quelli più interessanti ci sono Nardin della Virtus Don Bosco, Paissan che gioca con noi, ma anche altri del Mori e Parziani del Rovereto. A questo proposito credo che il settore giovanile sia fondamentale per la crescita di una società e in Trentino non si fa ancora abbastanza a questo riguardo. Per fare le cose per bene bisogna, secondo me, investire sugli allenatori, che devono essere validi, così da far crescere i ragazzi».

Autore
Silvia Gadotti
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