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Hombre del partido

Ennio Floriani, nell'Isera per la salvezza

Dopo la promozione dello scorso anno è toccato ancora ad Ennio Floriani sedere sulla panchina dell’Isera nel campionato di Promozione 2007/08 e finora la sua squadra si è sempre comportata egregiamente. 34 punti in classifica, a +10 dalla quartultima, il Piné, ed a +13 dalla terzultima, il Torbole, la salvezza è ormai ad un passo.
Ennio, qual era l’obiettivo della squadra prima dell’inizio del campionato?
«Sicuramente era la salvezza. Ma c’è un altro punto fondamentale a cui tengono molto ad Isera ed è la compattezza del gruppo. Sotto quel profilo devo dire che abbiamo un gruppo davvero compattissimo e ne sono orgoglioso».
Com’è stato l’inizio di questo campionato? Fare il salto di categoria generalmente non è facile.
«All’inizio abbiamo pagato la categoria per la poca esperienza. Inoltre, avendo inserito molte facce nuove mancava ancora la giusta intesa fra tutti i ragazzi, cosa che hanno conquistato col tempo».
Hai incontrato delle difficoltà nel cammino di questa Promozione?
«Al contrario di molti altri allenatori, che si ritrovano con una rosa a disposizione limitata, se si può chiamare difficoltà (a volte è un vantaggio), posso dire che ho sempre avuto a disposizione una formazione molto ricca, così anche quando mancavano un paio di giocatori non abbiamo avuto grossi problemi».
Questa unione e forza del gruppo te la sei conquistata.
«Mi trovo benissimo con tutta la squadra. Ho a disposizione ragazzi bravissimi sotto tutti i punti di vista, con una grande voglia di fare. Per farti capire meglio la situazione ti dico che siamo partiti con venticinque giocatori ed ora ci ritroviamo con ventiquattro. Il gruppo è molto unito e l’ambiente ne trae sicuramente vantaggio. Inoltre, al primo anno in Promozione, non siamo mai stati nella zona “calda”, fatto estremamente positivo».
Quali sono i punti di forza e i punti deboli dell’Isera?
«Il principale punto di forza credo sia la forte coesione che esiste all’interno della squadra, mentre il punto debole è l’inesperienza che molti hanno pagato ad inizio stagione».
Se ti chiedo del tuo futuro, calcisticamente parlando, che ci dici?
«Ora come ora, sembra una frase fatta, ma garantisco che non lo è: penso esclusivamente alle prossime quattro partite di campionato. Quello che m’importa, adesso, è terminare la stagione nel miglior modo possibile. Per l’anno prossimo non so ancora niente, rimarrei molto volentieri, ma mi piacerebbe anche conoscere persone nuove e gente nuova. Da giocatore cambiavo squadra praticamente ogni anno per conoscere ambienti diversi. Devo ancora incontrare la dirigenza per decidere il da farsi».
Che differenze trovi fra la Prima Categoria e la Promozione?
«Io credo che in Prima le prime tre hanno una buona organizzazione e man mano che si scende con le posizioni di classifica il livello si abbassa, mentre in Promozione è diverso. In Prima Categoria si giocavano partite più o meno abbordabili, in Promozione ogni match è impegnativo: che si giochi contro la prima o contro l’ultima tutte le partite sono incerte, non si sa fino all’ultimo chi la può spuntare, e per questo è un campionato molto vivace e molto bello».
Dovessi farmi della pubblicità?
«Tutto il gruppo. Decisamente dal primo all’ultimo dei miei ragazzi si sono comportati e si stanno comportando egregiamente. Potrei nominarteli tutti. Fossi costretto a nominarne almeno uno ti direi Branislav Trickovic. Era fermo per infortunio, ha ripreso a giocare ad alti livelli e, anche se è un centrocampista, ha segnato ben 13 gol con la nostra maglia. Ma non posso non nominare la bandiera della squadra, Andrea Marangoni, che è cresciuto in questa squadra e sono ormai vent’anni che gioca nell’Isera. Ha fatto solo un campionato in un altro team, nell’Alta Vallagarina: lo ha vinto, ed è tornato nell’Isera. Inoltre vorrei nominare anche lo staff tecnico: Mirko Mutinelli, che è il team manager della squadra, Lorenzo “Lollo” Merlino è l’allenatore in seconda e Nicola “Cico” Loreto, il preparatore dei portieri. Ma ribadisco che tutto il gruppo è stato fantastico e se ora siamo fuori dalla zona retrocessione è grazie a tutta la squadra».
Quali avversari ti hanno impressionato di più?
«Una delle squadre che mi hanno maggiormente colpito è stata il Borgo all’andata. Nel nostro campo hanno giocato un ottimo calcio palla a terra, cosa molto ardua da noi. Alcuni nomi di giocatori che mi hanno impressionato sono sicuramente Paolo Rocca della Fersina, che secondo me merita una categoria superiore, come anche Ermanno Formolo della Rotaliana».
Chiudendo, come giudichi la stagione fin qui disputata?
«Molto positiva, da neopromossi non essere mai coinvolti nella zona “calda” della classifica vuol dire molto. Siamo stati un po’ come il Chievo il primo anno di serie A…»

LA SCHEDA DI ENNIO FLORIANI

Nome: Ennio
Cognome: Floriani
Soprannome:
Squadra: Isera
Ruolo: Allenatore
Residenza: Rovereto
Data di nascita: 29.04.1971
Segno: Toro
Altezza: 1,77
Stato civile: Coniugato
Squadra del cuore: Milan e Catania
Idolo: Baggio
Hobby: Lettura
Canzone preferita: “La cura” di Battiato
Libro preferito: “Un giorno nell’antica Roma” di A. Angela
Piatto preferito: Spaghetti con nero di seppia
Sogno nel cassetto: Nessuno in particolare
Stagione migliore: Ottime tutte le 3 stagioni ad Isera
Miglior partita allenata: Isera - Levico 2-0
Personaggio più importante incontrato in carriera: Alfredo Sebastiani,
Raffaele Memmo, Silvio Baldini. Da tutti e tre ho appreso molto.

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