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Eccellenza

Un Trento infallibile dal dischetto batte 4-1 il San Giorgio

C’era attesa, tanta, forse troppa in riva all’Aurino per l’arrivo della capolista. La truppa di Morini, caricata a molla dal proprio tecnico, è scesa in campo col chiaro intento di fermare la corsa solitaria del Trento, impostando la gara su intensità e fisicità.
Manfioletti conferma per 10/11 la formazione vittoriosa sulla Winstrasse Süd con Conci nel ruolo di prima punta al posto di Gherardi. I lupi pusteresi devono fare a meno di Ziviani e Benjamin Harrasser con Bacher e Aichner che vincono il ballottaggio con Messner e Schwingshackl.
Le prime fasi di gara sono caratterizzate da tanto agonismo, pressioni costanti sul portatore di palla e scontri al limite del provvedimento disciplinare, tant’è che per assistere alla prima proiezione offensiva bisogna aspettare il 16’ quando Boldini ruba palla ad Aichner sulla sinistra e serve Conci a centro area: stacco di testa e palla che termina di poco oltre l’incrocio dei pali.
Risponde Piffrader con un sinistro dai 25 metri che Demetz accompagna fuori con lo sguardo con Di Fusco pronto alla replica sull’altro fonte al 24’.
Intorno alla mezzora il San Giorgio ha un lieve calo d’attenzione che il Trento sfrutta col cinismo di chi sa che queste gare si decidono col carattere.
Al 29’ Boldini tenta per due volte la conclusione da centro area: sulla seconda è il braccio largo di Brugger a impedire il vantaggio gialloblù. Calcio di rigore ineccepibile, ammonizione per il difensore del San Giorgio e battuta vincente di Ferrarese che porta in vantaggio il Trento.
Appena tre giri di lancette e lo stesso Brugger entra in maniera scomposta su Rizzon lanciato in area da un rimpallo lungo l’out di destra. Per l’arbitro nessun dubbio: secondo rigore e seconda ammonizione per il numero 5 locale con conseguente espulsione. Sul dischetto si ripresenta Ferrarese che spiazza Pietersteiner per il raddoppio gialloblù.
Il San Giorgio appare tramortito, Morini limita la propria verve e schiera i suoi col 4-1-3-1, arretrando Bacher sulla linea difensiva. Sull’altra panchina Manfioletti capisce che gli animi potrebbero scaldarsi e inserisce Gattamelata al posto del già ammonito Cascone.
Il primo tempo si chiude con una punizione dalla destra di Piffrader che trova pronto Demetz alla presa centrale e con l’arbitro che non si accorge di una segnalazione di off-side del proprio assistente, lasciando correre su un filtrante dalle retrovie sul quale Rizzon interviene in scivolata. Per il direttore di gara è calcio di rigore per il San Giorgio con espulsione a carico del difensore aquilotto. La panchina del Trento si alza in blocco ad indicare la bandierina alzata dell’assistente e al signor Mansueto non resta altro che tornare sui propri passi, decretare il calcio di punizione a favore dei gialloblù e, ovviamente, lasciare in campo Rizzon.
La seconda frazione si apre con la rete di Ritsch che accorcia le distanze e ridà fiato alle speranze dei lupi: il numero 8 locale raccoglie una palla vagante a centro area proveniente da calcio di punizione dalla destra e calcia di prima intenzione alle spalle di Demetz, approfittando del rimbalzo della sfera sul palo interno.
La speranze durano poco per gli uomini di Morini perché sale in cattedra Ferrarese. Il capitano aquilotto prima vola sulla sinistra e mette un filtrante teso per l’accorrente Brusco il cui tocco da sottomisura viene anticipato dal recupero prodigioso di Bacher.
Poi al quarto d’ora il numero 10 trova un varco in area di rigore, si porta la sfera in avanti e viene strattonato da Ritsch al momento del tiro. Altro rigore per la squadra del presidente Giacca con l’autore del fallo espulso per aver impedito la chiara occasione da gol.
Ferrarese lascia l’onore e l’onere della battuta a Gherardi, subentrato ad inizio ripresa a Conci, per la conclusione dal dischetto che non lascia scampo a Pietersteiner e mette la gara in discesa per il Trento.
Il San Giorgio reagisce alle decisioni arbitrali alzando il livello agonistico nonostante il doppio svantaggio e la doppia inferiorità numerica. L’arbitro fatica un po’ a mantenere la calma, gli allenatori operano alcuni cambi e alla fine c’è spazio nello score anche per Gattamelata che mette a sedere un difensore al limite dell’area e trova l’angolino basso alla sinistra del portiere locale con un destro teso.
Diametralmente opposta l’analisi della gara da parte dei due allenatori con Manfioletti che bypassa i commenti sulle decisioni arbitrali e preferisce sottolineare «l’attenzione con la quale la squadra ha saputo gestire i momenti più caldi della gara e affondare i colpi quando il San Giorgio ha avuto quelle esitazioni che segnano partite come questa. Sappiamo – conclude il tecnico trentino – che ogni gara dovrà meritare questo tipo di concentrazione perché 26 giornate, più gli impegni di coppa, sono tappe di un percorso ricco di insidie».

fonte Ac Trento
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