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Il ritorno di Ciurletti per la salvezza del Comano Fiavè

Il gran ritorno di Ciurletti per la risalita del Comano Fiavè. Dopo un brutto avvio di campionato, con appena un punto in sei partite, il Comano Fiavè ha decisamente svoltato nelle ultime sei gare con tre vittorie, due pareggi e un solo match perso. Il pareggio in casa del San Giorgio, formazione che contende il campionato di Eccellenza al Trento, porta la firma di Michele Ciurletti che, da quando è rientrato dopo il lungo infortunio patito 7 ottobre 2018 a Bressanone con il Brixen, è autentico protagonista della risalita dei giudicariesi. Michele Ciurletti, terzino mancino classe 1985, ormai è una bandiera del Comano Fiavè – in giallonero nella stagione 2013/2014 e dall’ inverno 2016 -, ha già realizzato tre reti in campionato, rientrando alla quinta giornata.
Michele Ciurletti, come è stato tornare dall'infortunio?
«Sono tornato a giocare con il Maia Alta, facendo una ventina di minuti. Ho giocato la mia prima gara proprio con il Brixen, in casa, la squadra con cui mi sono fatto male. Sono rientrato bene, deciso di voler continuare a praticare questo sport. Sono tornato a giocare a calcio e a stare bene. Ho sempre avuto la grandissima voglia di dare il mio contributo alla squadra, come giocatore e a livello di carisma. Sono molto legato al Comano Fiavè».
Ha pensato anche di smettere dopo il problema al crociato?
«No mai, avevo tanta voglia di tornare. È vero che subire un infortunio come il mio non è una sciocchezza, a 34 anni specialmente. Ripeto sempre ai miei compagni, anche simpaticamente, che mi sento un giovane, un 2000, con una grandissima voglia di giocare».
Da quando è tornato in campo il Comano Fiavè ha iniziato a fare punti. Arriverà la salvezza a fine anno?
«Non c’è una squadra materasso quest’anno. Questo campionato è strano dove tutte le squadre possono far punti con tutti. La classifica è corta e una vittoria può portarti al quarto posto e una sconfitta far scendere al terzultimo posto. Io sono pienamente convinto che la salvezza arriverà. Come abbiamo visto anche negli altri anni la differenza la fa la testa».
Cos'è cambiato rispetto agli ultimi anni a Comano?
«Una volta il Comano Fiavè era una squadra dalla grossa fisicità, difficile da affrontare specialmente in casa. Negli ultimi anni con Celia allenatore c’è stato un triennio in cui si è impostato il gioco sulla qualità; nell’ultima stagione qualche infortunio di troppo ha reso l’annata più difficile. Quest’anno c’è stato un grande cambiamento con tanti nuovi giocatori e l’amalgama è cresciuta con il passare delle giornate».
Chi l'ha impressionata maggiormente quest'anno?
«La Rotaliana, come volontà, aggressività e umiltà mi ha impressionato molto, infatti ci hanno superato con un risultato ampio. Come giocatori premetto che mi manchi ancora il Trento da affrontare; confesso che Dalpiaz del Termeno è un gran giocatore, che si conferma ogni anno».
Che obiettivi ha?
«La salvezza del Comano Fiavè ovviamente. A livello personale ho 232 presenze in Eccellenza e vorrei raggiungere le 250 presenze in Eccellenza, ma più avanti si va, più sono contento».

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