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Ci ha lasciato Gunther Mair, l'eroe dello spareggio di Mantova

Il calcio trentino saluta un pezzo della propria storia. Lo shock anafilattico di cui era rimasto vittima venerdì nel corso di un’escursione sull’Altopiano di Piné è risultato fatale a Gunther Mair. L’allenatore delle giovanili del Levico, già portiere del Trento negli anni '80, è rimasto in terapia intensiva per quattro giorni dopo che le punture delle vespe gli avevano provocato una reazione allergica e un conseguente arresto cardiaco. Le sue condizioni si erano aggravate nelle ultime ore, fino a condurlo al decesso lunedì alle ore 10. A 61 anni lascia la moglie Aurora e i figli Mirko e Michael.

Originario di Merano, si trasferì dal Passirio al Trento, poi giocò nel Martina Franca, nel Teramo e alla Salernitana, in serie D fece anche le fortune di Arco, Rovereto (oltre 120 partite in serie C, 140 in serie D). Vanta anche uno scudetto con la Beretti del Trento. I tifosi gialloblù lo ricordano soprattutto per i tre rigori che riuscì a parare il 16 giugno 1985 nello spareggio per la promozione in C1 che gli aquilotti affrontarono a Mantova contro l’Ospitaletto.
Terminato l’incontro sullo 0-0, il verdetto fu demandato ai tiri dal dischetto: Mair parò l’ultimo della prima serie, tirato da Masuero, pareggiando i conti con i bresciani e mandando le due squadre ai tiri ad oltranza, quello successivo ci pensò Lancini a mandarlo a lato (errore pareggiato dalla parata di Conti su Telch), poi Pates e Gabrieli andarono a segno, infine una nuova parata di Mair su Zobbio, permise a Lomanno di chiudere i conti.

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