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Flavio Toccoli, il «Lupo» del Mezzocorona

Il capitano del Mezzocorona Flavio (detto «Lupo») Toccoli è stato operato ieri per la pulizia della cartilagine e pertanto sarà assente nella gara di ritorno dei playoff contro il Carpenedolo, ma non mancherà sicuramente a sostenere la squadra in questa partita che potrebbe non essere l’ultima della stagione.
Innanzitutto, come è andata l’operazione?
«Bene, durante l’intervento è stato trovato un altro problemino di piccolo conto, quindi sono si sono allungati un po’ i tempi, ma, tutto sommato, l’operazione è riuscita e spero di poter ricominciare a giocare il prima possibile».
Quali sono i tempi di recupero?
«Ora mi aspetta un mese di stampelle, dopo il quale credo che siano necessari un paio di mesi per riprendere al meglio. Partendo dal presupposto che dovevo essere operato, abbiamo preferito anticipare i tempi in vista della nuova stagione».
Quindi sarai ancora una bandiera del Mezzocorona?
«Sicuramente, sono felice di poter giocare in questa squadra».
Come ti trovi in piana rotaliana?
«Ottimamente, sono sempre stato bene con tutti, abbiamo un gruppo ed un mister eccezionali. I ragazzi hanno molta voglia di dimostrare il proprio valore ed l’allenatore è molto bravo tatticamente, riesce a gestire bene la “rosa”, formata in particolar modo da giovani che mescolati ai giocatori più esperti hanno dato vita ad un gruppo davvero magnifico. Ovviamente non è tutto rose e fiori nell’arco di un’intera stagione, abbiamo avuto un paio di problemini durante questo campionato, dai quali siamo stati molto bravi a venirne fuori in questa maniera».

Flavio Toccoli durante una partita
Flavio Toccoli durante una partita

Qual è il segreto del Mezzocorona?
«L’entusiasmo è il segreto di questa nostra eccezionale stagione, ma credo che abbia i suoi grandi meriti anche mister Rastelli, perché sta aiutando molto anche la società. Fin dalle piccole cose il mister da una mano ai dirigenti, oltre a saper gestire la squadra».
Quali erano gli obiettivi ad inizio stagione?
«Il nostro traguardo principale era quello salvezza, visto anche che ci apprestavamo ad affrontare un campionato che non conoscevamo. Visti anche i problemi ad inizio stagione col campo, il grande entusiasmo che avevamo ed abbiamo tutt’ora, siamo fiduciosi per questi playoff che credo nessuno si aspettasse di raggiungere, compresi noi stessi. Comunque vada giudico la stagione bellissima».
E tu sei soddisfatto?
«Certamente, giocare in un campionato professionistico in casa, se così si può dire, è motivo di grande soddisfazione ed orgoglio per continuare ad affrontare giocatori anche più forti. Dopo il mio gol nel derby di andata contro il Südtirol ho pensato che questo sarebbe stato “l’anno del porco”, vediamo se lo sarà veramente quando si conoscerà il nome della seconda squadra promossa in C1».
Come hai detto tu, il raggiungimento dei playoff ad inizio stagione non era nei programmi: credi sia un risultato meritato?
«Col senno di poi penso proprio di sì, anche partendo dal fatto che non abbiamo mai “rubato” niente a nessuno. Abbiamo sempre cercato di vincere e siamo più che soddisfatti della quinta posizione raggiunta».
Sareste in grado di affrontare una C1?
«Il mio parere è che la prossima stagione sarebbe meglio cimentarsi in C1, piuttosto che in C2, perché avremmo lo stesso entusiasmo e gli stessi stimoli di quest’anno ed inoltre potremmo schierare i ragazzi delle giovanili di squadre importanti. Dovessimo rimanere invece in questa categoria saremmo quasi costretti ad emulare questa fantastica stagione».
Cosa noti di diverso nella C2 a confronto con la D o con i campionati regionali?
«Oltre al maggiore valore tecnico ed alla velocità di gioco, mi ha colpito molto il fatto che in questa C2 tutte le squadre sono dotate di ottima qualità, in particolar modo a centrocampo, mentre le difese non sono eccezionali».
Oltre al calcio che fai?
«Al di fuori dell’ambiente calcistico lavoro per una ditta di trasporti a Bolzano, credo di essere l’unico in tutta la C2 ad avere un mestiere. Sono sposato con Irene ed ho due bimbe: Maja ha 5 anni e Lia ha 10 mesi. In questo momento della vita sono diviso fra lavoro, campo di calcio e famiglia».
Ti è mai capitato di pensare al ritiro dal mondo del calcio? Magari per l’operazione?
«Ogni tanto capita di pensarci, è normale, però a me piacerebbe fare come Bandera (Mauro, centrocampista del Vallagarina, classe 1968, ndr) cioè giocare fino ai quarant’anni. Però guardando un po’ meno lontano cercherò di fare almeno un paio di altre stagioni a questo livello, poi finché il fisico me lo permetterà continuerò».
Mezzocorona in C2 (augurandogli la C1), Trento che rischia seriamente la retrocessione in Eccellenza, stop. Cosa manca al calcio trentino?
«Secondo me il Trentino ha bisogno di squadre in categorie superiori, soprattutto per far crescere i giovani. Io credo che il Trentino abbia bisogno in particolar modo di un Trento che deve tornare ai livelli in cui è già stato in passato per tutto il movimento calcistico della regione».
Come non chiudere con un augurio a te per una pronta ripresa ed alla squadra per un buon finale di stagione…
«Per noi è stato scritto tanto, anche troppo, magari qualcuno si è anche stufato di continuare a sentir parlare del Mezzocorona, ma per noi è stato un anno esaltante, iniziato con i problemi legati al campo ed ora siamo lì, a giocarci i playoff. Tutto questo è fantastico».

LA SCHEDA DI “LUPO” TOCCOLI

Nome: Flavio
Cognome: Toccoli
Soprannome: Lupo
Squadra: Mezzocorona
Ruolo: difensore centrale
Numero di maglia: 3
Residenza: Nalles
Data di nascita: 15/01/1974
Segno zodiacale: capricorno
Altezza: 1.90
Stato civile: coniugato
Squadra del cuore: Juventus
Idolo: Del Piero
Hobby: musica, generalmente rock, ma un po’ di tutto
Canzone preferita: Paradise City (Guns & Roses)
Libro preferito: L’alchimista – Coelho
Piatto preferito: polenta di patate e coniglio
Sogno nel cassetto: nessuno
Stagione migliore: questa
Miglior partita giocata: Mezzocorona – Südtirol 1-0
Personaggio più importante incontrato in carriera: Sannino, ho imparato tanto quanto mi ha rotto…

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