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Hombre del partido

Panzerini dal Trentino alla Lazio, via Milan

Francesco Panzerini è bresciano di nascita, ma per lavoro è da anni che vive fra Trentino e Alto Adige dove ha anche fatto l’allenatore passando da Taio Sette Larici, Predaia, Terlano, Trento Femminile, Merano, San Giacomo Agruzzo e Mezzocorona dove ha guidato il settore giovanile nel 2006, chiamato da Claudio Tonetti.
Nel frattempo Francesco, classe ’61, allaccia importanti amicizie nel calcio professionistico lavorando come osservatore prima nell’Atalanta e poi col Milan grazie ai buoni uffici con Mauro Bianchessi. Furono proprio le sue valutazioni a permettere ai rossoneri di conoscere Riccardo Fiamozzi, difensore ora al Genoa (ultima stagione metà coi grifoni e metà col Frosinone). Tornato a Mezzocorona sia in versione Ac (quello poi scomparso quest’anno) che come Fc (quello nuovo sorto tre stagioni fa sotto la presidenza di Sergio Lechthaler) per guidare sempre il settore giovanile ed allenare che i Giovanissimi, nel secondo caso, lo scorso inverno viene chiamato a Milano da Bianchessi per diventare responsabile del settore giovanile femminile rossonero.
Al Milan intanto cambia la proprietà con l’arrivo dei cinesi, di Fassone e Mirabelli. Bianchessi viene clamorosamente esonerato a giugno, ma non rimane a spasso per molto tempo. Infatti lo chiama Lotito a Roma per dargli in mano l’intero settore giovanile della Lazio con un progetto di cinque anni per potenziarlo. Bianchessi si fida ormai di Panzerini a cui affida la coordinazione tecnica delle squadre giovanili dagli under 12 agli under 16, ovvero la fascia che parte dopo la scuola calcio e arriva fino agli Allievi.
Come sono stati i primi giorni in casa laziale?
«Formello è diversa dal centro Vismara dove lavoravo a Milano – spiega Francesco – perché qui si allena anche la prima squadra oltre alle giovanili ed è fuori dal caos della capitale. Il posto è tranquillo e bellissimo. Si lavora 15 ore al giorno in questo posto per il momento perché siamo all’inizio per valutare organizzazione e giocatori a disposizione. Abbiamo conosciuto il parco dei tecnici biancocelesti fra cui Tommaso Rocchi, storico capitano della Lazio. Dobbiamo rilanciare la Lazio e Lotito con i suoi dirigenti si sono affidati a Bianchessi che ha 25 anni di esperienza fra Atalanta e Milan dove ha raccolto molti consensi».
Cosa fa il coordinatore tecnico, per i meno esperti che ci leggono?
«Deve dare una linea comune nel modo di giocare alle giovanili della società coordinando i vari tecnici. È un bell’impegno perché è una fascia d’età importante e ci deve essere un confronto continuo, fra l’altro con chi ha anche militato in serie A. Incarico importante per responsabilità, ma anche una grande opportunità offertami da Bianchessi, che evidentemente ha fiducia del mio lavoro».
Roma è diversa da Milano, nel senso di lavoro calcistico?
«Assolutamente. È molto più calda e passionale e i risultati contano molto per farti apprezzare. Non ho ancora vissuto le partite, ma mi hanno avvisato che la rivalità è già alta anche fra i più giovani quando si tratta di derby con la Roma e c’è parecchia concorrenza già per la ricerca dei migliori giocatori sul territorio».
Quindi alle nostre latitudini non cercherete nessuno?
«Perché no? A Formello c’è anche il convitto per ospitare chi viene da fuori. Ovviamente per essere scelto un giocatore da fuori dev’essere migliore di quelli che sono già nell’orbita laziale. L’opportunità c’è anche perché Lotito ci ha dato come priorità quella di crescere i i giovani in casa per portarli in prima squadra».

Francesco Panzerini con l'aquila laziale
Francesco Panzerini con l'aquila laziale

Autore
Cristiano Caracristi
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