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Serie C

Il Südtirol ad Imola per continuare a correre

Tredicesima giornata del campionato di serie C e settimo impegno esterno per l’FC Südtirol. Domenica i biancorossi saranno impegnati sul campo dell’Imolese, allo stadio “Romeo Galli” con calcio d’inizio alle ore 15.00. In trasferta la formazione di Stefano Vecchi ha raccolto 13 dei 25 punti che vanta in classifica (4 vittorie: a Pesaro, Fano, in casa dell’Arzignano e a Cesena, il pareggio a Rimini e la sconfitta sul campo della Feralpisalò), che valgono il terzo posto in classifica dopo 12 turni, alle spalle del Padova e del Vicenza capolista. L’Imolese, terza lo scorso anno, è reduce dalla prima vittoria interna stagionale, colta sul campo di casa nel posticipo di lunedì a spese del Carpi (2-1), che ha permesso all’undici di Gianluca Atzori di lasciare l’ultimo posto in classifica e di agganciare il Rimini a quota 9 punti.
Non sarà della partita Hannes Fink, a riposo precauzionale. Assente anche il lungodegente Marco Crocchianti, convalescente dopo l’infortunio alla spalla destra. In casa Imolese assente per squalifica (un turno pe somma di ammonizioni) il centrale Isnik Alimi. La lista dei convocati verrà pubblicata sui nostri profili social (Instagram e Facebook) nel pomeriggio di domani.

Gli avversari

Cento anni di storia costellati di gioie e tanti dolori. Le prime partite all’ombra del simbolo di Imola, l’imponente Rocca Sforzesca simbolo di una città al confine fra l’Emilia e la Romagna. La storia dell’Imolese è fatta di pionieri che hanno giocato in tutte le serie, la C nazionale, e tanta quarta serie. Nomi mitici come Pantani, Gardenghi, Costa, Vavassori, Dal Fiume e molti altri. Molte stagioni in D, la vittoria della Coppa Italia Nazionale di Eccellenza, e il professionismo quando Imola aveva il Gp di Formula1, una squadra in serie A di volley femminile, la pallamano in A1 e il calcio a 5 in A2. Una città dello sport ai massimi livelli. L’Imolese è stata una buona palestra per gli allenatori, Alessio è il vice di Conte in Nazionale, un suo predecessore, Cristiano Bergodi, è stato alla guida del Pescara in serie A. Tanti anni in serie C2, fino al 2004/05 quando i ragazzi di Angelo Alessio conquistarono una storica salvezza con un gruppo giovane e molto combattivo. Una permanenza ottenuta senza i play out, una vera impresa cancellata dalla retrocessione in Eccellenza per inadempienze e poi la caduta in Promozione. Un solo anno di Purgatorio, e la truppa di Marco Menghi vince la concorrenza dello Sporting Forlì e risale immediatamente nella sesta categoria nazionale dove è stata per sei anni consecutivi. Se il calcio ad Imola ha continuato ad esistere è stato anche grazie all’intervento del sindaco Massimo Marchignoli. Da li in avanti è stato ricostruito il vivaio che attualmente conta oltre 400 tesserati, e molti ragazzi imolesi sono in giro nelle squadre professionistiche della regione. Una svolta è arrivata nel 2012, la proprietà è cambiata, Lorenzo Spagnoli ha preso parte del pacchetto azionario avviando un percorso nuovo con Franco Farneti in panchina, nei quadri dirigenziale pure l’ex calciatore Gianluca Ricci. E’arrivato subito il salto in serie D e due salvezze consecutive, un sesto posto e poi due posti d’onore di fila, l’ultimo, nel 2018, utile ad ottenere l’ascesa in C per completare l’organico. Lo scorso anno il brillante terzo posto finale nel girone B della serie C.
La dirigenza ha come primo obiettivo lo sviluppo del settore giovanile e il miglioramento delle strutture del Centro Tecnico Bacchilega a Pedagna: ormai sempre più casa di un club che vuole crescere.
Dalla fine di settembre alla guida dei rosssoblù è stato chiamato Gianluca Atzori, tecnico 48enne, con esperienze in B (Pro Vercelli, Reggina, Spezia) e in C (Pistoiese, Siena ecc.), chiamato a rilevare Federico Coppitelli, già tecnico della Primavera del Torino.
L’Imolese proviene dalla prima vittoria interna stagionale, colta nel posticipo di lunedì al “Romeo Galli” a spese del Carpi: 2-1 con reti nella ripresa dei subentrati Belcastro e Padovan a ribaltare il vantaggio ospite firmato a fine primo tempo Vano.
I rossoblù sono saliti così a quota 9 lasciando il fondo della classifica. 9 punti (4 in casa in 6 gare), frutto di 2 vittorie (a Fermo e con il Carpi), 3 pareggi (con Arzignano, a Reggio Emilia e a Gubbio); 7 le sconfitte, rispettivamente: a Rimini, con il Modena, a Ravenna, con la Virtus Verona, a Cesena, con il Fano e in casa con la Feralpisalò).

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