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Serie D

Un grande Mezzocorona supera il Belluno per 3-1

Il Mezzocorona si toglie la soddisfazione di battere la terza forza del campionato e, pur rimanendo a sei lunghezze dalla quota playoff, ovvero dalla Triestina, dà la sensazione di avere ancora qualche carta da giocarsi. Ieri pomeriggio ha interrotto una serie negativa contro il Belluno che durava da ben nove anni, sorprendendo l’undici dell’ex aquilotto Vecchiato, che forse si aspettava di fare un sol boccone dei rotaliani, pur dovendo rinunciare a tre pedine come i difensori Pellicanò e Sommacal e il centrocampista D’Incà.
I padroni di casa iniziano soffrendo. Al 10’ Zomer deve respingere un tiro di Miniati, poi i veneti si procurano tre calci d’angolo consecutivi e l’ultimo li porta in vantaggio: dopo il tiro di Duravia, Merli Sala prolunga sul secondo palo dove trova Corbanese, pronto a realizzare il 14° gol stagionale. Strada in discesa, dunque, per i gialloblù, ma si tratta solo di un’apparenza, perché il Mezzocorona impiega poco a dimenticare l’accaduto e comincia a premere. Prima Bentivoglio spara alto, poi Solagna para su Caridi, infine al 36' Merli Sala e Rota si urtano e il secondo riesce a segnare, ma Ruggiero ravvede un suo fallo e annulla. Si va al riposo sullo 0-1.
Nel secondo tempo i rotaliani si gettano subito avanti e al 5’ pervengono al pareggio grazie al primo calcio di rigore decretato in loro favore in questo campionato, fischiato in seguito ad un atterramento di Bentivoglio da parte di Mosca. Caridi non fallisce e carica così i compagni, che si procurano subito due calci d’angolo, dimostrando di avere più birra in corpo dei quotati bellunesi. Il secondo permette a Zentil di segnare di testa, festeggiando nel migliore dei modi il rientro dopo un mese. Il Belluno non si riprende, Vecchiato prova ad intervenire, inserendo Di Bari e l’attaccante Radrezza (per Corbanese), ma cambia poco. Deve uscire anche Baltieri, per una distorsione al ginocchio, la speranza è che non si tratti di nulla di grave visto che è dovuta intervenire la barella. Caridi colpisce l’incrocio dei pali con una gran botta da fuori area, poi i veneti si giocano le ultime carte con Radrezza di testa (para Zomer), Mosca (alto) e ancora Radrezza (chiuso da Corrà in extremis). A tempo scaduto Rota si procura il secondo calcio di rigore di giornata e Caridi concede il bis.

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