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Hombre del partido

Paolo Valenti: «Sarà un duello col Levico Terme»

Pochi minuti prima delle 18 di domenica scorsa, il Levico Terme pianificava già un break forse decisivo in questa fase del campionato di Promozione. I gialloblu di mister Luciano Gabrielli avevano appena espugnato il sempre insidioso sintetico di via Olmi, campo dell'Azzurra, l'Arco ci aveva lasciato le penne a Dro sabato sera, mentre l'altra inseguitrice Comano Fiavé stava impattando nello scontro interno con un Molveno aggressivo e mai domo. I valsuganotti avevano già terminato il proprio impegno e si erano affidati alle radioline aspettando buone notizie da Ponte Arche, ma proprio quando la gara si stava mettendo male per i giudicariesi di Diego Armanini, ridotti in dieci e in sofferenza visto il grintoso ritorno dei ragazzi di Gianni Ferrari, in pieno recupero Paolo Valenti con una sfuriata delle sue è partito da centrocampo per poi fare irruzione in area ospite e trafiggere Ivano Donini con un rasoterra. Un'azione che potrebbe segnare una svolta quella condotta dal leader giallonero, ventisettenne di Bondo che vanta già una carriera piuttosto lunga e piena di trasferimenti, dai trascorsi nel vivaio del Brescia ad altre importanti squadre lombarde, oltre alla bella stagione a Bolzano.
«Ho iniziato a giocare nei pulcini della squadra del mio paese, l'Alta Giudicarie – spiega Valenti – poi sono sceso a Storo, dove con l'allora grande Settaurense ho giocato nella juniores nazionale e in Serie D con mister Podavini. Poi in sequenza Montichiari in C2, Sant'Angelo Lodigiano in D, due anni a Castiglione delle Stiviere in Eccellenza. Nel 2005/06 stagione a Bolzano condita da un quarto posto in D e dal cammino in Coppa che ci ha portato a giocare contro il Cervia di Ciccio Graziani, protagonista della trasmissione televisiva “Campioni”. L'anno successivo l'avvicinamento a casa con lo sbarco al Comano Fiavé: prima stagione difficile caratterizzata da una sfortunata retrocessione dall'Eccellenza, annata che ha visto il mio ruolo mutare da difensore a centrocampista, grazie a Paolo Sansoni, per qualche mese mister dei gialloneri».
Poi sono arrivati i tre anni di Promozione. Tornando ad oggi, quella di domenica è stata una vittoria fondamentale per proseguire nella corsa verso l'Eccellenza, ora vi aspetta un finale impegnativo. Come vede questa parte conclusiva del campionato?
«Ho l'impressione che sarà uno sprint a due tra noi ed il Levico Terme, l'Arco dopo gli ultimi due passi falsi lo vedo tagliato fuori. Certo, ora sta a noi provare sabato sera (alle 20.30 in via Pomerio andrà in scena l'incontro tra i gardesani ed il Comano Fiavé, ma Valenti la seguirà dalla tribuna per squalifica, ndr) ad escludere definitivamente gli arcensi dalla corsa al vertice, così da scavalcare il Levico almeno sino a domenica pomeriggio».
Voi avete centrato due vittorie negli scontri diretti con i valsuganotti, ma siete ancora costretti ad inseguire. Qual è il motivo per il quale il Comano Fiavé in autunno ha lasciato per strada punti pesanti con squadre sulla carta abbordabili?
«Probabilmente in certi casi siamo scesi in campo senza la giusta concentrazione, mentre nel ritorno siamo sempre partiti determinati a centrare il risultato pieno. Nel girone d'andata poi abbiamo avuto diversi imprevisti, dai numerosi infortuni a giocatori molto importanti al “caso Caresani”, tutti ostacoli che ci hanno reso la strada più difficile. Ora però la musica sembra cambiata e siamo pronti al gran finale».
Rispetto ai due precedenti vinti da Fersina e Rotaliana, il livello di questo campionato come le sembra?
«Probabilmente si è alzato con l'arrivo dall'Eccellenza di una big come l'Arco, ma anche gli anni scorsi c'erano sempre buone squadre. Noi come al solito puntiamo in alto, ma dal nostro punto di vista il cammino si è fatto ancora più difficile visto che nell'arco dell'anno abbiamo affrontato ben tre derby con Calciochiese, Molveno e Pinzolo Campiglio (l'ultimo scontro giudicariese è previsto per domenica 25 aprile a Ponte Arche, dove saranno ospiti i rendenesi di Salvadori, ndr) nei quali le insidie si moltiplicano; in generale è un campionato molto combattuto, dove bisogna sempre dare il massimo».
In caso di salto di categoria, cosa manca al Comano Fiavé per essere competitivo in Eccellenza?
«Tre giocatori, uno per reparto. Penso che tre innesti mirati aggiunti alla rosa attuale, fatta di giocatori che hanno calcato per anni i campi di Eccellenza e di giovani di sicuro avvenire, possano renderci una squadra all'altezza della situazione anche nella categoria superiore».

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