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Hombre del partido

I gemelli Valentini, unica passione per il pallone

Adesso che il portale si presenta con una veste grafica moderna e accattivante, non poteva mancare la rubrica “Il personaggio della settimana”. Una serie di interviste originali che vi proporremo, a cadenza periodica nel corso dell’anno, per raccontare le esperienze di chi, lo sport, lo pratica soprattutto per passione e per divertimento. Atleti noti e meno noti, protagonisti delle discipline cosiddette “minori”. La lista potrebbe essere infinita, ma intanto gustatevi questa prima intervista a Davide Valentini, giocatore assieme al fratello gemello Enrico in Promozione con la compagine del TNT Monte Peller.
E se avete suggerimenti o volete proporci di intervistare qualcuno non resta che scrivere a silviagadotti@sportrentino.it.

Davide ed Enrico Valentini, sono fratelli gemelli in tutto e per tutto. Nati entrambi il 31 agosto 1978, i due hanno abitato a Torino, giocando nelle medesime squadre del campionato d’Eccellenza della regione Piemonte, fino a sei anni fa.
I genitori, di origine trentina, non hanno mai perso i contatti con la terra natale e così i due ragazzi hanno sempre trascorso in Val di Non le loro vacanze estive, una volta terminata la scuola.
Un legame talmente forte che Davide, un po’ per via del lavoro e un po’ per cambiare aria (era stufo del calcio troppo professionistico "piemontese"), decide un bel giorno di tornarsene dai nonni. Il pallone rimane pur sempore al primo posto nella scala dei valori ed il talento certo non gli manca. Così eccolo "da novello" sul campo tra le fila del Borgo Valsugana, in Eccellenza, poi tra quelle del Salorno. Un breve passaggio all’Albiano (che non c’è mai stato realmente), un anno di stop per motivi fisici e poi l’approdo al TNT Monte Peller, nel quale gioca ormai da qualche stagione.

Un'espressione curiosa di Enrico e Davide Valentini
Un'espressione curiosa di Enrico e Davide Valentini

«Con il Borgo ho passato momenti splendidi; ho trovato soprattutto una squadra di amici. L’anno al Salorno, invece, è stato il più duro, aggravato anche da una periostite (patologia infiammatoria che colpisce la membrana connettivale, il periostio, che avvolge la tibia, nelle aree in cui si inseriscono i muscoli) che ancora adesso mi porto dietro».
Gli anni passano e in men che non si dica il fratello Enrico lo raggiunge in Trentino, presentandosi con le valigie sulla porta di casa.
Di una simpatia innata, Davide è uno sportivo a tutto tondo. Un regalo di papà Valentini che ha "istruito ad hoc" anche le due figlie maggiori. Davide pratica tantissime discipline ed è un attivo collaboratore dei progetti per giovani e per gli studenti organizzati dal Comprensorio e dai vari comuni della Valle di Non, inclusi i laboratori estivi.

Davide ed Enrico il giorno della laurea
Davide ed Enrico il giorno della laurea

Al momento sta frequentando assieme al fratello la laurea specialistica in scienze motorie a Verona, con l'obiettivo di iscriversi poi al SSIS.
Nonostante tutti questi impegni, Davide trova anche il tempo di dedicarsi alla pallavolo, allenando non una, ma ben due squadre femminili: l’U16 dell’Anaune di Caldes e la III divisione della Novella di Fondo. E così ogni week-end è un continuo andirivieni su e giù per le valli del Trentino, ma guai a perdersi una partita. «Il TNT Monte Peller, Vincitore in Prima Categoria lo scorso anno è partito bene abbiamo anche in Promozione e al momento, siamo saldi al quarto posto della classifica. Merito dell'unione tra giocatori e dirigenti – conferma Valentini – ma anche perchè quando giochiamo ci divertiamo come matti».
«Io e mio fratello abbiamo praticamente sempre giocato nella stessa squadra – racconta ancora Davide – ma non per questo siamo rivali. Abbiamo ruoli diversi: io sono prevalentemente un difensore, Enrico, invece, è un centrocampista. Al massimo, in qualche occasione, ce le siamo date di santa ragione in campo. Ma per altri motivi, non certo per il gioco».

Enrico e Davide
Enrico e Davide

Per chiudere il cerchio e, ovviamente per ottimizzare anche il proprio tempo libero, Davide non poteva che trovarsi una fidanzata che giocasse, appunto...a pallone. Stiamo parlando di Nadia, atleta del «Le Maddalene», squadra della seconda categoria.
“Guarda – confessa alla fine Davide - non è che vado matto per il calcio femminile. Meno potenza, meno velocità: tutta un’altra cosa rispetto a quello di noi uomini. Ma quando le vedi in campo, queste donzelle in calzettoni e parastinchi, hanno grinta e passione da vendere. Tutta da copiare”.

Autore
Silvia Gadotti
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